Ironica, irriverente, sfrontata, sadica, sarcastica sono tutti aggettivi che ben si adattano all’arte di Laurina Paperina. Classe 1980, nonostante sia originaria di Rovereto (città che ha dato i natali a Luciano Baldessari, Fausto Melotti, Umberto Savoia e ha visto nascere il Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea), ha deciso di trasferirsi a Duckland. È una piccola città situata in qualche pare dell’universo, senza regione, senza stato, libera e ricca di fantasia, proprio come l’artista. Lo pseudonimo, Laurina Paperina, viene in nostro aiuto per comprendere lo stile dell’artista. Ricordate i fumetti di Topolino? E il personaggio Paperino? E la sua versione femminile, Paperina, che dal 1940 lo accompagna nelle sue infinite avventure? Il riferimento ai cartoon e all’immaginario “da fumetto” è subito svelato dal nome e si palesa, poco dopo, osservando le sue opere.

La cifra stilista scelta dall’artista è volutamente infantile, a tratti quasi grottesca. Elementi ripresi dalla rappresentazione grafica si uniscono ad un immaginario splatter, da B-Movie anni Ottanta. Così ne parla l’artista:
<<I film di serie B sono sempre stati una fonte d’ispirazione. In particolare modo quelli horror degli anni ottanta/novanta, come “Dal tramonto all’alba” (di Robert Rodriguez), “L’armata delle tenebre” (di Sam Raimi), “La terra dei morti viventi” (di George Romero) o “Gli schizzacervelli” (di Peter Jackson) hanno fatto si che venisse alla luce la mia vena splatterosa>>.

E di “splatteroso” c’è anche l’uso del colore, dai forti contrasti e vivaci colori, con un disegno sempre nitido, pronto a divertirci e farci riflettere. È figurativa, caricaturale, disinibita, naturale, audace la “nostra” Paperina e la sua creatività sembra non avere limiti.
Ivan Quaroni ne parla così:
“Nei dipinti, nei disegni e nelle video-animazioni di Laurina Paperina, assistiamo all’adattamento di tutto l’armamentario dell’iconografia pop a uno stile lineare e sintetico, che permette all’artista di trattare i temi più cruenti con un atteggiamento di cinico candore. Il tratto volutamente infantile, quasi indolente, la cultura da geek che cinema, televisione e fumetto, e un sarcasmo feroce sono gli ingredienti basilari del suo linguaggio, sempre in bilico tra visioni scatologiche ed escatologiche”

È così che osservando le opere dell’artista capiamo subito che non ci si può confrontare con esse serenamente. Bisogna riflettere con animo critico su ciò che l’artista intende comunicare: il mondo, la realtà, mortifica e distrugge anche ciò che di più innocente esista. La vanità, la bramosia, l’avidità dell’uomo generano violenza, la stessa che i media nascondono col candore delle loro immagini. Queste stesse “maschere” vengono utilizzate dall’artista per evidenziare quanto, dietro, di mostruoso ci sia. È solo allora che comprendiamo quanto il suo black umor sia attuale e profondo, carico di riferimenti alla frenesia e al sadismo che caratterizza la nostra epoca.
Visita il sito dell’artista per saperne di più: www.laurinapaperina.com
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