Testo di Enzo Radunanza
Ilario Belometti, nasce il 24 luglio 1964 a Telgate, paesino in provincia di Bergamo da una tipica ed operosa famiglia di imprenditori. Fin da bambino rivela una spiccata capacità per il disegno artistico e un grande talento che si accompagna a viva curiosità e attenzione ai particolari del mondo che lo circonda.
Usando tutto ciò che lascia tracce sul foglio come matite, penne a sfera e pastelli raffigura paesaggi, animali e personaggi vari dal cui sguardo è irresistibilmente rapito. Lo stesso Belometti ama ricordare che, per lui, gli occhi sono quasi un’ossessione e che attraverso la loro raffigurazione cerca di interpretare e riprodurre un mondo interiore, fatto di sentimenti contrastanti: tristezza e gioia, malinconia e allegria, riflessione e introspezione, tenerezza, paura, amore.
Pur non abbandonando mai la sua passione per il disegno e per la pittura, terminati gli studi, intraprende un percorso lavorativo ordinario e probabilmente più rassicurante prima lavorando nell’azienda di famiglia e poi dedicandosi a diverse attività in proprio nell’ambito del commercio.
Proseguendo nel variopinto mondo della pittura, utilizza dapprima le tecniche dell’olio e dell’acrilico per poi passare al disegno con la penna a sfera (la classica biro) e i pastelli in matita e dipinge con gli acrilici.
La prima fase della sua attività si orienta verso la pittura paesaggistica, dal periodo romantico all’impressionismo con una passione per pittori come J.M.W.Turner e J.Constable, C.Monet e V.Van Gogh e per gli impressionisti in generale.
Intorno ai quarant’anni decide di dedicarsi completamente alla sua arte e di trasformarla in un lavoro, avendo compreso che nulla può rendere più felici che seguire i propri sogni e assecondare le proprie naturali inclinazioni.
Sono gli stessi anni in cui Belometti compie un percorso di rara bellezza che lo conduce a scavare dentro se stesso e a lasciarsi sorprendere da ciò che è inaspettato e non banale. In altre parole, scopre e si innamora dell’astrattismo, un vero punto di svolta che diventa il motivo centrale della sua arte.
Nascono così le opere sorprendenti più recenti, nelle quali i colori esplodono nella loro totale bellezza, le forme esprimono energia, potenza, contrasto e vita. Alla policromia accosta materiali eterogenei e spesso di recupero: corde, metallo, rame, glitter, plastica e semplice cartone.
Le forme stesse non sono mai scontate e ordinarie e molti quadri si frammentano su diverse tele o su legno, rappresentando, nel contempo, capolavori singoli e tasselli di uniche composizioni.
La ricerca di colori e forme è basata sulla più totale libertà espressiva del pittore, finalizzata a cogliere quel lampo, quel guizzo che, in passato, ha reso grandi artisti come Turner, Pollock, Malevic, Kandinskij, solo per ricordarne alcuni.
Attualmente vive a Cassolnovo (Pavia), lontano dalla confusione delle grandi città, dove riesce a dedicarsi alla sua attività in un contesto sereno e pacato che rispecchia pienamente il suo carattere.
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